Domanda:
Domanda tecnica per insegnanti di italiano: punteggiatura discorso diretto?
Girella
2013-02-25 10:42:08 UTC
Sto affrontando l'argomento in una terza elementare e non trovo indicazioni precise riguardo la punteggiatura da usare quando il discorso diretto si interrompe per un inciso e riprende subito dopo.

Sul testo di lettura si trovano esempi contraddittori. Eccoli:

- Perdono, Maestà! - gridò il topolino. - Lasciami andare!
(la prima parte finisce col punto esclamativo; al termine dell'inciso si trova il punto; nella seconda parte c'è la maiuscola)

- Ci sono riuscito - esclamò. - Mi sono quasi spezzato la schiena.
(la prima parte finisce senza punteggiatura; al termine dell'inciso si trova il punto; nella seconda parte c'è la maiuscola)

- Sì - disse il bambino - sei un buon albero.
(la prima parte finisce senza punteggiatura, come per l'inciso; nella seconda parte non c'è la maiuscola)

- Molto! - rispose il bambino - mi piacciono arrosto!
(punto esclamativo nella prima parte, nessun segno nell'inciso, nessuna maiuscola nella seconda parte)

Insomma, ho la sensazione che si possa fare un po' come si vuole, ma vorrei capire se esiste una regola. Ho consultato due grammatiche delle scuole medie, ma non riportano indicazioni precise. potrei anche glissare vista la giovane età, ma i miei alunni mi hanno fatto domande e non mi piace lasciarle senza risposta.

Grazie a chi risponderà.
Undici risposte:
KrazyKat
2013-02-25 14:47:51 UTC
La mia regola è: all'interno dell'inciso non va il punto, dopo l'inciso va la maiuscola se la prima frase aveva un punto o un punto esclamativo, per cui:



Perdono, Maestà! - gridò il topolino - Lasciami andare!

Ci sono riuscito - esclamò - mi sono quasi spezzato la schiena.

Sì - disse il bambino - sei un buon albero.

Molto! - rispose il bambino - Mi piacciono arrosto!



Ciao...............*-*
?
2013-02-25 11:40:53 UTC
Nel mio libro di grammatica c'è scritto che "l'uso dei segni d'interpunzione sfugge a rigidi precetti, tuttavia dalla tradizione letteraria si può ricavare qualche regola per alcuni casi tipici. Per il resto potrà valere la norma generale che la punteggiatura deve servire a rendere il pensiero più chiaro e l'espressione più armoniosa."
pallanzogna
2013-02-25 10:54:15 UTC
Stando all'Accademia della Crusca, non c'è una regola precisa in questo caso:



<>



Per il mio gusto personale, non mi piace il punto alla fine dell'inciso (all'interno o alla fine del quale concepisco solo la virgola, il punto interrogativo e quello esclamativo) e nemmeno il fatto che sia seguito dalla maiuscola (è un inciso, che diamine). Al limite potrei mettere la maiuscola nella parola seguente la chiusura dell'inciso solo se prima dell'apertura dell'inciso c'era un punto esclamativo o interrogativo.
?
2013-02-26 11:55:59 UTC
Il link di Chiara1985.files ecc. già menzionato sarà pur un buono spunto, provocativo, non lo so, ho dato un'occhiata e la prima e ultima cosa che ho letto è

«

I punti espressivi [ ? ] e [ ! ] vanno sempre all’interno. [ «Ciao!» ] e non [ «Ciao»! ]

».

Un po' di assolutismo (mi piace l'ossimoro, il mondo è paradossale) può andare bene nella vita,

ma dove? Nei massimi obbiettivi, come diventare fedeli a qualcuno, o meglio al proprio dio (tutti ne hanno almeno uno, che credano o no di averne), alla verità, all'amore, alla libertà.

Il "SEMPRE" lì è ASSOLUTAMENTE sbagliato! :-)

Perché? lo spiego con un esempio:



Ho scritto «Ciao»!, l'ho detto senza enfasi, ma l'ho scritto col punto esclamativo DOPO le virgolette, perché voglio provocare a impiegare l'intelligenza e la libertà!

La risposta più giusta in questa pagina mi sembra quella -- già data da un altro risponditore -- che dice circa CHIARISCITI SE VUOI ESPRIMERTI E/O FARTI CAPIRE, E USA I SEGNI DI CONSEGUENZA.



Ho fatto pure l'esempio dei duepunti (e di una parola fusa da due parole, che però evita confusioni: 2 punti potrebbero essere i 2 paragrafi o 2 argomenti, "duepunti" è un segno d'interpunzione):

i duepunti preannunciano qualcosa, una spiegazione o un elenco,

e la lettera maiuscola denota l'inizio di un discorso.

Se il discorso riprende, NON impiegare la lettera maiuscola! Perché "no"? Perché sarebbe una variazione più che superflua, sarebbe un appesantimento. Mannaggia non mi emergono esempi ora.

Gli a capo sono parte della veste grafica.

In fondo anche la punteggiatura è un complesso di mute immagini, o icone.



Gli esempi che hai esposto non mi paiono problematici. Di solito preferisco le vigolette «» ma qua sono pur chiare le lineette, e sono più snelle e adatte a dialoghi lievi.

Gl'incisi però potrebbero differenziarsi con lineette diverse! che si distinguano dalle lineette introduttive di un discorso diretto! Evviva! ho trovato un esempio di lettera minuscola dopo uno dei 3 segni di punteggiatura capitali! :-prrr! Ne ho trovati 2? dipende da come li si conta: se per casi o per categoria.



¡ Insegna agli alunni a formarsi propri criteri stilistici, secondo quanto reputano sinceramente migliore per esprimere e o per farsi comprendere! E siccome non hanno criteri, proponigliene o propinagliene tu uno, uno solo, affinché non s'ingarbuglino e confondano, e non vedano la scrittura come un ginepraio di regole.



Cfr. l'insegnamento delle lingue -- sia della materna sia di altre --:

► la lingua è fatta per l'uomo e non l'uomo per la lingua;

d'altro canto la lingua è necessaria all'uomo per pensare, ovvero per rallentare il pensiero al punto di poterlo percepire cioè ricordare e poterlo organizzare in logica e bellezza e utilità.

¡Le regole aiutino, non opprimano troppo! Meglio che uno si esprima con un certo agio, pur sapendo di non essere un mago della comunicazione, piuttosto che taccia o balbetti più o meno letteralmente.

Raccomando di concepire l'esistenza di insiemi sfumati. Purtroppo oggigiorno (anni 1980-2010: correggetemi se sbaglio) s'insegna l'insiemistica ai bambini di 6 anni, e li si condiziona a pensare in termini assolutistici. Non occorre sofisticheria a concepire insiemi sfumati, perché la Natura concepisce così,

► tutto è più o meno sfumato: l'insieme della frutta commestibile è sfumato, ci sono frutti più e meno maturi, più e meno bacati, più e meno grandi;

l'industria alimentare seleziona i frutti con un certo grado di maturazione e certi calibri, assegna certi prezzi, e manda al macero gli avanzi meno adatti (non inadatti bensì meno adatti) al regime economico capitalistico o "economia di mercato" (non ripeto la proposizione: qui equivale a dire «altrimenti detto "economia di mercato"»), che deve necessariamente fallire.

Anche il confine tra un oggetto di metallo o di diamante lucido e un altro materiale o il vuoto cosmico è sfumato, "poco", cioè inavvertitamente per una "breve" osservazione umana, ma è sfumato: sussistono continue sublimazioni e rimescolamenti e depositi, e gli orbitali elettronici si estendono a tutto l'universo.

Chiedo di considerare le regole grammaticali come insiemi sfumati, come gaussiane. Non meno che spiegare il concetto degl'insiemi sfumati agli scolari importa interiorizzarlo e poterlo esprimere fluentemente, senza censure/cesure assolutistiche (o "talebane", che fu trend).

(Mi compiaccio della crasi sul sintagma "agli scolari").



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Proposizioni e sintagmi parentetici e incidentali possono essere in qualche modo legate sintatticamente al resto, come la precedente qui sopra, e altre possono essere mere interruzioni, in entrambi i casi possono includere punteggiatura a loro volta.



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..



██ PROSEGUO E CONCLUDO su http://tny.cz/c385c2cd PER MANCANZA DI SPAZIO IN QUESTO MODULO
2014-11-19 11:42:28 UTC
Se vuoi imparare lo spagnolo è imprescindibile studiare bene la sua grammatica. In molti casi puoi contare su una perfetta similitudine con le regole della nostra lingua, in molte altre occasioni però ci sono dei veri e propri trabocchetti linguistici per cui è bene dotarsi di un buon testo di riferimento.



Senza ombra di dubbio ti consiglio quella che considero la migliore grammatica spagnola in commercio, è fatta apposta per noi italiano ed è stata un validissimo aiuto nel mio percorso di apprendimento. Ti lascio il link alla scheda del libro su Amazon: http://amzn.to/1wYzFjc
?
2013-02-28 08:15:31 UTC
Non ci andrebbe la maiuscola, dopo l'inciso. Le lineette sostituiscono le parentesi, in pratica, ma a differenza di queste danno meno il senso del distacco dal resto della frase. Meglio anche evitare la punteggiatura all'interno dell'inciso, se se ne può fare a meno.
Sebastiano
2013-02-25 14:15:57 UTC
secondo me sembra buono ;) http://help.acciofanfiction.com/entry/3/
Giampiero M
2013-02-25 12:43:48 UTC
Nella sua condizione mi sentirei a disagio, ma per fortuna c'è sempre la realtà della "lingua viva", che si evolve e propone novità.

In ogni caso ha la mia piena solidarietà.

Gli esempi che lei riporta sono tipici di un contesto di dialogo, nel quale i segni di interpunzione sono di difficile collocamento univoco e nei quali viene introdotto il trattino, che è una autentica maledizione, a mio modo di vedere.

Per me, il discorso diretto esige un a-capo iniziale e con lettera maiuscola, tra virgolette o introdotto da un trattino, ma concluso con un punto fermo (. ! ?) dopo il quale la maiuscola è d'obbligo.
.
2013-02-25 10:58:59 UTC
Non credo ci sia una regola precisa. Ho letto tanti libri in cui l'autore faceva uso del discorso diretto in tutti i modi da te elencati e a quanto pare ognuno scrive come preferisce. La domanda però resta comunque assai interessante, **stellina**
?
2013-02-25 21:12:02 UTC
Chiaro e preciso il link di Vavax:-)
X
2013-02-26 02:14:56 UTC
Qualcuno mi può aiutare???

10 PUNTI!!!

https://answersrip.com/question/index?qid=20130226020109AAj3Nc1


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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